Basket: 14°episodio de “I cinni del ’90”

Fase Interzona. L’avventura continua a Domegge di Cadore

Il primo obbiettivo era stato raggiunto. Ora, si trattava di allenarsi e stare concentrati per altri quindici giorni per poi partecipare a Domegge di Cadore, in provincia di Belluno, alla nostra fase “interzona”. A questa fase avrebbero partecipato 32 squadre, suddivise in gironi interzona da quattro sparsi per il territorio nazionale. Le prime due di ogni gruppo si sarebbero aggiudicate un posto alle finali nazionali di Porto S.Giorgio (AP), da disputarsi nel periodo compreso tra il 29 giugno e il 4 luglio 2004. Ancora due mesi quindi, se tutto fosse andato come speravamo per raggiungere il massimo obbiettivo che ci eravamo posti.

Al raggruppamento veneto parteciparono assieme a noi le squadre di Moncalieri (TO), Cat Vigevano (PV) e Pagnacco (Ud). Dalle informazioni raccolte noi e Moncalieri partivano tra le favorite per aggiudicarci i due posti utili per ottenere il diritto alla partecipazione alle finali nazionali. Partimmo la mattina presto del venerdì per arrivare con calma per il pranzo nell’albergo prenotato da Fabio per la squadra. I genitori, dopo avere aiutato a sistemare i ragazzi se ne andarono nei loro rispettivi alberghi. Mangiammo con calma il pasto appositamente preparato per noi su indicazione del nostro nutrizionista Francesco (io e Gessi più per accompagnare i ragazzi che per piacere personale). Poi partimmo per affrontare la prima gara di questo importassimo e determinate evento.

La tensione di partire come favoriti dopo una lunghissima stagione che ci aveva visto dominare il campionato BAM Regionale senza avere perso nessuna partita poteva essere un elemento frenante non facile da disinnescare. Lo fu per me ma non per i ragazzi che, con piglio e determinazione, superarono con relativa facilità il primo scoglio rappresentato dalla squadra del Cat Vigevano, i campioni regionali della Lombardia. Vincemmo la partita 63 a 46, ipotecandola sin dal primo quarto con un perentorio 20 a 9 per i nostri colori. Jack Bendini si mise subito in evidenza per organizzazione di gioco e incisività in attacco, ben assecondato dai vari Gabbone, Gabbino e Flavio. Nel secondo quarto ci fu un ritorno dei nostri avversari che, vista la brutta piega presa nel primo quarto, giocarono la carta della difesa a zona. Non riuscimmo più a incidere con i vari Menarini, Minetto e Carnevali, subentrati a giocare nel secondo quarto.
Sparacchiammo un po’ a salve, e questo portò i nostri avversari a riavvicinarsi 25 a 21 alla fine del secondo quarto. Nell’intervallo ci riorganizzammo per affrontare al meglio la zona avversaria che sicuramente avrebbero riproposto al ritorno in campo. Così avvenne, ma grazie all’applicazione di quanto deciso, all’efficacia nelle realizzazioni al tiro ravvicinato di Gabbone e al tiro da tre punti di Romagnoli e Rota, riportammo il vantaggio sopra le due cifre, sino a vincere la partita. Tenemmo i nostri avversari sotto i cinquanta punti, utilizzando solo la nostra difesa individuale: Non male.

L’indomani ci aspettava la seconda e determinante partita contro i forti e pari favoriti del Moncalieri, campioni regionali piemontesi. Chi fra le due squadre avesse vinto avrebbe avuto la matematica certezza di passare alle finali nazionali. La partita si svolse nel pomeriggio successivo, ancora nel bel palazzetto dello sport locale, con la nostra squadra dei genitori che pur frementi di vedere l’ennesima importante partita dei propri figli, avevano approfittato del permanente caldo sole di giugno per abbronzarsi e fare bellissime camminate su per le montagne limitrofe. Il nostri avversari, il giorno prima avevano avuto ragione con molta più fatica di noi della quarta forza di quel concentramento, il Pagnacco di Udine. Tra loro spiccava, non solo per la sua altezza, un certo Borra, già allora alto 2,02 (giocatore che due anni dopo venne a giocare a Bologna reclutato dalla Fortitudo). C’erano altri due o tre giocatori pericolosi, offensivamente parlando. Io e Gessi parlammo di come affrontarli e di come eventualmente trovare delle contromosse efficaci da mettere in atto una difesa su Borra. Istruimmo a questo difficile compito i nostri tre “lunghi” Fin, Alex e Marco Minetto, i quali non delusero affatto le nostre aspettative.

Alle 16:00 del pomeriggio del 5 giugno iniziò la partita che pensavamo sarebbe stata la più importante della nostra storia, iniziata quattro anni prima. Il primo quarto lo vincemmo solo di un punto, 10 a 9, grazie a una super prestazione di Gabbone: fece sei dei dieci punti segnati e in difesa arpionò un totale di dieci palloni tra rimbalzi e recuperi, oscurando lo spauracchio Borra a cui concedeva una ventina di centimetri in altezza.
Nel secondo quarto, Gabbone continua ad arpionare rimbalzi ben coadiuvato da un sempre più consolidato Marco Minetto. Ma quello che dà il la al divario nel punteggio fra le due squadre è Gabbino, che con un percorso netto al tiro – 2 su 2 da tre punti, 1 su 1 da due e tre su cinque dalla lunetta del tiro libero – ci permette di finire in vantaggio il primo tempo 26 a 21. Durante il riposo lungo negli spogliatoi aggiustiamo alcune cose tattiche, in particolare in attacco, visto l’apparire negli ultimi minuti del secondo quarto di una difesa a zona avversaria molto “adeguata” al nostro Colered.

Inizia il terzo tempo, ed ecco che appare la tattica a zona, come previsto. Certamente ha un suo effetto su Gabbino, ma i nostri avversari non hanno previsto la varietà delle risorse che la nostra squadra possiede. Ecco entrare in scena Jack e Alex, che si affiancano a Gabbone, che nel frattempo continua a colpire dalla media e dalla lunga distanza la difesa avversaria. Fine del terzo quarto, 55 a 38 per i nostri colori granata. Nell’ultimo e decisivo quarto Gabbone per un attimo tira il fiato in panchina, per poi ritornare in campo sul finire della partita. Ma sono Gabbino e Marco che, ritornati in campo al posto Jack e Alex, fanno in modo di mantenere sopra i dieci punti il distacco. Punteggio finale 69 a 57 per noi, e tutti entriamo in campo con il fischio finale, gioendo per aver ottenuto quell’obbiettivo eccezionale e storico per la Pontevecchio, la qualificazione alle finali nazionali di Porto San Giorgio.

Mai una squadra della sezione Basket della polisportiva, a partire dalla sua nascita, nel lontano 1973, aveva ottenuto un risultato del genere. Anche per me era la prima volta, e dovevo essere felice e fiero. Ma c’era qualcosa che non mi permetteva di esserlo fino in fondo. Non era forse arrivato il massimo che potevamo ottenere? Perché allora non ne ero pienamente soddisfatto? La mia mente era già proiettata così in avanti, alle agognate finali nazionali, che non mi concedeva di godere fino in fondo dello stupendo traguardo: “Voglio rigiocare contro la Benetton”.

Questo, nel mio inconscio – e non solo, oramai – era da sempre il desiderio più ambito.

Nella terza giornata giocammo contro i già esclusi del Pagnacco di Udine. La partita, pur non avendo più un significato ai fini della qualificazione, fu ugualmente giocata con impegno da tutte e due le squadre, e seppure stanchi delle giornate precedenti e delle “fatiche” notturne dei ragazzi, vincemmo 64 a 57, tanto per non intaccare il nostro prestigioso record di imbattibilità in partite ufficiali.

Ecco cosa si scrisse di noi sul Blog Pontevecchio:

La Pontevecchio ha superato le finali interzona di Domegge di Cadore centrando l’obiettivo della qualificazione per le finali nazionali di Porto S.Giorgio dove si incontreranno le migliori 16 squadre italiane. Per la società bolognese si tratta di un risultato storico mai raggiunto da quando, 31 anni fa nel 1973, è nata la sezione basket della Polisportiva. L’eccezionalità dell’evento è tanto più rilevante se si considera che traguardi di questo tipo sono normalmente raggiunti da squadre legate ai grandi club di livello nazionale. Artefice di questo successo è una squadra composta di ragazzi dotati di ottima tecnica che, giocando sempre assieme fin dai tempi del minibasket, hanno creato un gruppo unito e affiatato. Dal canto suo la Polisportiva Pontevecchio ha sempre creduto in questa squadra affidandola a uno staff tecnico di grandissima esperienza guidato da Lello Lepore, conosciuto da anni nell’ambito del basket bolognese.

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