Under 20 Regionale “Amaranto” – Prima fase (Girone D)

PGS Corticella-FOR Pontevecchio 60-40

(13-13; 24-22; 40-29)

PALESTRA VICUNA – Via S. Savino 37 – BOLOGNA (BO) , 14 ottobre 2016 20.15

Pontevecchio:

Bandong 1, Battistini 1, Cruzat 10, Fabro 4, Frascari 3, Garagnani 7,Neri Africano 2, Ronchi 5, Saponaro 4, Sestito 6, Stanghellini 3,Tumello, Venturini 1, all. Simoni

Trasferta indigesta per la truppa di coach Simoni che viene sonoramente battuta dal PGS Corticella. Gli amaranto mostrano difficoltà sin dalla palla due, non riuscendo a trovare con continuità la via del canestro. La solidità dei padroni di casa sotto le plance spaventa gli ospiti che non accennano minimamente nel tentare di penetrare nel pitturato. Il primo quarto si chiude in parità a quota 13, ma le difficoltà della Pontevecchio non accennano a diminuire. Corticella si rifugia nella propria difesa a zona, costringendo gli ospiti a sparare a salve da oltre l’arco. Qualche palla persa di troppo regala facili contropiedi ai biancoblù che, finalizzandoli, tentano di scappare incrementando il divario oltre la doppia cifra. Prima della pausa lunga, però, la Simoni band ha una reazione d’orgoglio, sublimata dalla bomba di Saponaro a fil di sirena. Al 20’ Pontevecchio a -2 (24-22). Al rientro in campo ci si attende la stessa verve mostrata pochi minuti prima, per tentare di riacciuffare la parità e giocare così a viso aperto contro gli avversari. Tale scossa tarda ad arrivare, anzi. Gli amaranto continuano a rifugiarsi solo nel tiro dalla distanza, vista la difficoltà di trovare conclusioni vicino l’area dei 3”. A questa si aggiunge anche un pizzico di malasorte che impedisce al ferro di essere amico dei tentativi scoccati da capitan Venturini & co. Le palle perse banalmente, frutto anche della frustrazione che pervade i ragazzi, offrono il fianco ai padroni di casa che ne approfittano per sferrare l’allungo decisivo. L’ultima frazione ricalca quella precedentemente conclusa, con gli amaranto sempre a ricorrere nel vano tentativo di recuperare il terreno perso. Il finale, 60-40, è forse una punizione troppo severa. Probabilmente giusto se letto sotto l’aspetto motivazionale e della preparazione alla gara stessa che non sono state ottimali in settimana. Un passaggio a vuoto ci può stare, ma non deve essere una costante. Ora rimboccarsi le maniche e metterci voglia e impegno per ribadire come questo gruppo ha nel proprio DNA tutte le caratteristiche per fare bene. Ci sarà sempre da lottare, basta solo esserne consapevoli e non farsi trovare impreparati.

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