03 Apr Basket: 4°episodio de “I cinni del ’90”
Le tre squadre non si erano mai incontrare in stagione regolare, in campionato o in amichevole. A giudicare dai risultati ottenuti fino ad allora, i favoriti non eravamo certo noi. Giocammo la prima partita contro la Kinder.
Da un giornale sportivo dell’epoca, il resoconto delle partite:
Kinder – Pontevecchio 45-69
periodo). La Kinder continua a faticare il fase di realizzazione favorendo il primo allungo degli ospiti (8-16 al 5°) e allora anche coach Montanari tenta la carta del pressing per cercare almeno di mettere a freno la vena offensiva degli avversari. La mossa dell’allenatore bianconero sortisce immediatamente gli effetti sperati, infatti la Pontevecchio negli ultimi tre minuti del quarto riesce a mettere a referto solo tre punti ma la Virtus non è brava ad approfittarne quindi il quarto si chiude sul +11 a favore dei biancorossi (8-19). I padroni di casa entrano in campo nel secondo
periodo di gioco più aggressivi tanto che al secondo minuto riescono a portarsi sul -7 (12-19) grazie ad un gioco da tre punti di Marega al quale però dall’altra parte risponde subito Menarini. La Kinder grazie a due palle recuperate consecutive di Mazzanti, si porta sul -4 (4°, 17-21). Gli ospiti però non ci stanno e sono bravi a respingere subito il
tentativo di recupero dei bianconeri grazie a tre punti consecutivi di Menarini, e a mantenere il vantaggio intorno alle dieci lunghezze fino all’intervallo (21-30). I granata ritornano molto decisi dagli spogliatoi e piazzano un parziale di 6-0 nei primi due minuti del quarto (21-36), che permette ai ragazzi di Lepore di raggiungere il +15, massimo vantaggio fino a questo momento. La Virtus si sblocca solo dopo due quattro minuti dall’inizio della treza fazione di gioco grazie a due punti di Mazzanti. I padroni di casa mettono in campo anche una difesa che mette in confusione l’attacco avversario (solo due punti in due minuti), ma non trovano delle buone soluzioni offensive e quindi non approfittano della pausa realizzativa degli avversari. Le due squadre vanno all’ultimo riposo sul punteggio di 29-47 a favore della Pontevecchio. Nell’ultimo tempo il risultato è già scritto e quindi entrambi gli allenatori danno ampio spazio a tutti i loro giocatori e per la Pontevecchio manca solo un piccolo sforzo.
Pontevecchio – Granarolo 79-34
Come da pronostico, la Pontevecchio ha vinto il titolo provinciale ’90. Dopo un primo quarto nel quale Granarolo ha retto all’impatto dei granata, nella seconda frazione i padroni di casa chiudevano ogni discorso e nei tempi successivi c’era spazio per tutti. Per coach Lepore ed i suoi ragazzi una grande soddisfazione perché è l’unico titolo provinciale “Open” che non è stato vinto dalla Virtus (leggi Ragazzi e Propaganda ’89).
Ecco come andò a finire.
C’è da aggiungere che, come sempre accade in queste occasioni, e in particolar modo nella partita vinta contro i bianconeri, erano presenti i maggiori “reclutatori” delle giovanili di allora. E non vi dico quanti di loro a fine della partita vennero a salutarmi per complimentarsi. Persone che, fino a quel momento, non avevo conosciuto personalmente – pur sapendo chi fossero –, o con cui avevo scambiato giusto qualche parola nei dieci anni precedenti. Certo, la cosa mi fece piacere, ma nello stesso tempo cominciò a preoccuparmi, e si può ben capirne il motivo.
Fu un momento importante, anche perché proprio alla fine della finale ebbi i primi scambi di idee con Fabio Carnevali, padre di Enrico, e con Fernando Rota, padre di Flavio. Quest’ultimo era già accompagnatore ufficiale della squadra, ma non ancora così “dentro” come poi avvenne a partire dall’anno successivo. Per non parlare di
Fabio, che divenne, col tempo, il mio più fidato collaboratore organizzativo ed economico. Rivolgendomi a lui, in uno dei momenti successivi alla vittoria in finale, mi lasciai scappare una frase che ogni tanto ancora oggi il buon Fabio ricorda: «Sai, penso che questo gruppo di ragazzini abbia la possibilità di raggiungere risultati importanti in futuro, e sarebbe un peccato che qualcuno o qualcosa di esterno andasse a interrompere un inizio così promettente».
Da molto la Pontevecchio attendeva che il basket giovanile raggiungesse un traguardo così prestigioso, e arrivare prima di squadre importanti come la Virtus, la Fortutudo e San Lazzaro risultò essere un’impresa non da poco. Il nostro trionfo non ebbe la stessa risonanza negli ambienti della Virtus Bologna, e tantomeno presso i suoi tecnici “reclutatori” (probabilmente allora troppo concentrati sulle burrascose vicende della società). Meglio così. Invece, per quanto riguarda la Fortitudo, avere molti genitori tifosi dell’Aquila Biancoblù rappresentò un vantaggio più che una minaccia (e la spiegazione arriverà più avanti). Infine, con San Lazzaro, nessun problema: le sconfitte devastanti dell’amichevole d’inizio anno e in campionato portarono a più miti consigli i nostri vicini di casa.
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