29 Gen Basket – U16 Regionale: arriva la seconda sconfitta stagionale, Murri mai in partita
Libertas San Felice 61
Castiglione Murri 52
LIBERTAS SAN FELICE: Bergonzoni, Pasi 1, Ferrari 15, Ricca 6, Mangcao 6, Zilioli, Ginestri, Masetti 4, Monetti 25, Tufaru, Artillaga 4, Taburda. All. Ballandi.
CASTIGLIONE MURRI: Di Pasquale, Furlanetto 8, Righetti 2, Canino, Breschi, Piccinini, Gaspari, Tartarini 4, Celli 14, Stellati 2, Tomba 6, Albieri 16. All. Rota.
Arbitro: Mazza.
Note: parziali 21-10; 12-13; 20-6.
Quando Livio arriva da Milano, verso il 5’ del primo quarto, siamo sotto di 12 e non ci stiamo capendo assolutamente nulla. Libertas inizia con la zona che terrà per tutta la partita e con una grande aggressività, alla quale non riusciamo a reagire. La nostra principale dote, una difesa asfissiante, sembra essersi vaporizzata e in attacco non riusciamo a trovare spazi, chiudendo le azioni in leziosi passaggi fino allo scadere dei 24” nel tentativo di penetrare l’arcigna difesa avversaria. Siamo in balia degli avversari. La seconda parte del quarto sembra mostrare qualche possibilità e solo gli straordinari di Celli sotto canestro ci tengono legati alla partita. Il punteggio basso del secondo quarto dimostra l’incapacità delle due squadre di forare le difese altrui, ma il Castiglione Murri sembra più tonico e in grado di recuperare lo svantaggio. Purtroppo oggi non è giornata: il terzo quarto è da incubo. Incapaci di pressare, giochiamo tutti sotto il livello qualitativo a cui siamo abituati: mentre in altre occasioni, a fronte di debolezze di qualcuno, altri riuscivano a far girare la squadra, oggi non c’è davvero nessuno in grado di opporsi alla sconfitta: lo scarto di 16 punti del terzo quarto e soprattutto i soli 6 punti realizzati ne sono la dimostrazione. Con un vantaggio tranquillo da amministrare, Libertas tira un poco i remi in barca e ci consente di recuperare, ma non a sufficienza per mantenere la differenza canestri fra andata e ritorno a nostro favore.
Cosa si può imparare da questa sconfitta? In primo luogo che per vincere bisogna desiderarlo. Libertas ci ha messo il cuore, noi no. In secondo luogo che non basta la differenza qualitativa degli effettivi se la squadra nel suo insieme non decide di lavorare al proprio meglio. Cosa si può imparare da questa partita? Che questo non è basket: 40 minuti di difesa a zona 3-2 sono certo redditizi, ma rappresentano l’antitesi di questo gioco che non è Risiko, ma astuzia, velocità, visione. Si gioca per vincere, certo. Ma a questo livelli si dovrebbe soprattutto giocare per esaltare il gioco, il nostro bene supremo. Abbiamo perso, meritatamente, ma a un gioco che non è basket.
#FORZAMARANTO
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