13 Feb E-Games: 1° incontro coi videogamer bolognesi
Ammettiamolo: non sapevamo neanche noi cosa aspettarci!
Perché se da un lato c’erano le spinte del Comitato Olimpico Internazionale (che ha riconosciuto i videogiochi come un’attività sportiva a tutti gli effetti) e della European Multisport Club Association (che tra i tanti progetti da lanciare nel 2018 ne ha previsto anche uno sugli e-games) dall’altro c’eravamo noi, che fino a questo momento ci eravamo sempre occupati di quell’agonismo vissuto su piste, pedane, campetti e palestre… Mica davanti a una consolle!
Ma i tempi cambiano e la modernità di una polisportiva si evince anche dalla capacità di riconoscere in fretta i nuovi trend di crescita e dal sapersi riorganizzare di conseguenza. Come?
Chiedendo il vostro aiuto, videogamer bolognesi!
Le prossime Olimpiadi estive si disputeranno a Tokyo, in Giappone, patria per eccellenza di tutto ciò che è fantasy e high tech… Ma se a voler fare bella figura non fosse soltanto il Paese organizzatore? Da qui l’indirizzo del CIO, che ricadrà a cascata sui singoli comitati nazionali, come il CONI. Ecco perché abbiamo deciso di portarci avanti, provando a dar vita a un team amaranto di videogames.
Nella serata di lunedì 12 febbraio abbiamo chiamato a raccolta un primo gruppo di giocatori ed esperti della nostra città… Se la notizia non vi è arrivata è stato solo perché siamo “nuovi” dell’ambiente, non certo perché era nostra intenzione fare una selezione tra i partecipanti. Anzi, siamo apertissimi a qualsiasi ulteriore consiglio e contributo!
Ci siamo ritrovati in una quindicina attorno a un tavolo del CSB, il centro sportivo di via Marzabotto 24. Dopo il primo giro di presentazioni, le idee emerse sono state tante e tutte molto concrete… E chi lo ha detto che gli e-games sono solo giochi virtuali?!
Il primo importante messaggio da veicolare è che anche i giochi virtuali possono essere un’occasione di socializzazione concreta. Di più: un’occasione di socializzazione in grado di abbattere barriere fisiche e generazionali.
Avreste mai qualche chance di spuntarla in un uno-contro-uno di basket contro uno spilungone di 1,90? No, eh! Invece, seduti davanti a una consolle, le differenze fisiche si appiattiscono e ci si può tornare a sfidare tutti sullo stesso livello.
Secondo obiettivo: abbattere lo stereotipo del gamer solitario che gioca rinchiuso nella sua cameretta fino a tarda notte. In Pontevecchio stiamo cercando di creare una squadra, in cui la sportività vada a braccetto col senso di comunità, grazie ad allenamenti e tornei condivisi.
Inoltre, e questo sarebbe il nostro marchio di fabbrica Pontevecchio, perché non abbinare ai “video-allenamenti” anche degli allenamenti più tradizionali, sfruttando gli impianti in cui ci si trova per le partite? Certo, per un videogamer non è indispensabile saper correre un km sotto i 3’ o saper segnare un canestro da centro campo… Ma allenare i riflessi e la propria tonicità, di sicuro male non farebbe.
Terzo obiettivo: aumentare l’inclusione femminile. Non è vero che le ragazze videogamer perdono in femminilità… Nemmeno se sono in grado di mettervi al tappeto dopo 30” di match a un picchiaduro!
Quarto obiettivo: multietnicità. Il panorama dei videogamer è a dir poco variegato, con i Paesi asiatici a tirare le fila del movimento, tallonati da Russia e Stati Uniti. In Europa la fanno da padrone i paesi del nord, ma non nascondiamoci dietro alla scusa del clima poco mite: anche in Francia e in Spagna, Paesi mediterranei come l’Italia, gli e-gamer sono in netto aumento. Ecco perché la nostra proposta non potrà essere autoreferenziale e indirizzata (solo) al bolognese DOC… Ammesso che esista ancora!
Quinto obiettivo: riconosciuta l’utilità sociale, la creatività e la valenza educativa di determinate tipologie di videogioco, senza la “scuola” non si può arrivare a partecipare con profitto a competizioni di alto livello. Da qui la necessità di attivarsi con una corsistica in grado di allargare il team di giocatori amaranto.
I possibili campi d’azione sono parecchi, così come le tipologie di videogames tra cui scegliere. Noi continueremo con le nostre valutazioni e con i nostri piani d’azione… Voi aiutateci con le vostre proposte e con la vostra esperienza. Keep in touch!
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