Basket – U16 Regionale: il rimaneggiato Castiglione Murri spaventa la capolista

Budrio 68

Castiglione Murri: 63

BUDRIO: Ricci 2, Lodi, Magri 17, Rodolfi, Rosini 2, Cirilli 16, Ferrarini, Bovoli 12, Meratina, Trombetti, Longhi 19. All. Panizza.

CASTIGLIONE MURRI: Furlanetto, Tabellini 4, Righetti 16, Canino 9, Breschi 7, Tartarini 8, Tomba 12, Albieri 7, Bellicchi.  All. Rota.

Arbitro: Righetti.

Note: parziali 18-17; 46-30; 58-47.

 

Con una lista di infortunati degna di una squadra professionistica e un gruppo di atleti impegnati a scuola (vista l’ora non proprio da prime time), il Castiglione Murri si presenta all’appuntamento con la squadra che ha vinto il girone D e che l’ha sconfitta in casa, con 8 effettivi, di cui non tutti al top. Questa situazione sembra prefigurare una ‘canestrata’ (l’equivalente della goleada, ndr), ma così non è. La piccola unità combattente si posiziona sul parquet con un certo piglio e tiene testa alla squadra di casa chiudendo il primo quarto sotto di un solo punto. La partita non è bella, troppi gli errori, ma di certo si vede energia e desiderio di giocare e Budrio, che ci aveva asfaltato all’andata, non sembra mai in condizione di prevalere. Purtroppo il secondo quarto risulta quello con maggiori problematicità. I nostri avversari infilano tre triple che ci tagliano un po’ le gambe e il Castiglione risulta impreciso sotto canestro e piuttosto molle in difesa.  Time-out chiamati dai nostri avversari non sembrano fornire soluzioni ed il forno del palasport di Budrio non aiuta nella gestione delle energie. I pochi cambi incidono sulla prestazione e la stanchezza sembra farsi sentire: finiamo il quarto sotto di 16. Emblematica foto nell’intervallo: i ragazzi di Budrio che palleggiano, i nostri seduti in panca a rifiatare. Qualcosa scatta nell’intervallo, perché i gli atleti ospiti rientrano in campo con un piglio inatteso: alcuni buoni schemi, diverse penetrazioni in velocità perfettamente riuscite, una difesa che malgrado la necessità di non fare falli per rimanere in campo con almeno un quintetto, riesce a tamponare le iniziative altrui: + 5 la vittoria nel terzo quarto e distacco ridotto a +11. Quarto tempo di vero carattere, con un quintetto sostanzialmente fisso a martellare: Albieri, Tomba, Righetti, Canino, Tartarini. Il coach avversario cerca nei cambi nuove opzioni, ma nulla sembra servire e la Murri si riporta, a 2 minuti dalla fine, sotto di 4 con il pallone per arrivare a – 2. Ma come spesso succede nella vita, sono gli episodi a produrre il risultato finale. Il pallone che avrebbe veramente determinato una nuova inerzia della partita non entra per un soffio, Budrio riesce a infilare 3 dei 4 liberi finali, mentre noi sprechiamo nella foga degli ultimi istanti le nostre occasioni. Finisce con la vittoria netta del quarto da parte nostra, ma purtroppo con l’ennesima sconfitta. Ci è mancato poco per il colpaccio, ma siamo decisamente in recupero, anche se purtroppo troppo tardi per poter proseguire nella stagione. Peccato.

 

P.S.: Durante la partita si è sviluppato un nuovo fenomeno fisico che abbiamo prontamente ribattezzato il ‘monsone di canino’. In più di un’occasione nei pressi di Simone Canino, ma senza che ci fossero scontri, giocatori avversari sono caduti improvvisamente a terra, come risucchiati da una forza superiore. Apparentemente questo è sembrato l’effetto del vorticoso circuitare di Simone che evidentemente produce un particolare campo gravitazionale che attrae verso terra gli avversari. Seguono approfondimenti.

 

P.P.S.: la temperatura del palazzetto di Budrio si aggirava sui 90 gradi, prossima quindi alla famosa temperatura del pomodoro al forno di Fantozzi. Il pubblico ospite per evitare gli effetti collegati alla disidratazione, ha provveduto a ingurgitare, come consigliato dalle migliori esperienze internazionali, delle liquirizie Haribo che però hanno steso definitivamente l’uditorio.

P.P.P.S: per la prima volta la panchina era vicina agli spalti. Era così possibile seguire i consigli del coach e le reazioni dei ragazzi. Ad un certo punto uno dei nostri giocatori, in evidente carenza di ossigeno, di fronte all’indicazione di passare ad Andrea in un particolare schema, ha chiesto chi e dove fosse costui, nello sconcerto totale di Andrea che gli era seduto di fianco.

 

#FORZAMARANTO

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